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S come: scopera, silenzio, successo

Viviamo nella spasmodica ricerca del SUCCESSO personale, nella brama di ‘riuscire’ e di ‘essere qualcuno’. Privi di strumenti culturali per poter interpretare il mondo ci incamminiamo in questa angosciosa ricerca di senso senza meta. Abbiamo disimparato a vivere ‘con’ gli altri, e sentiamo il bisogno di vivere ‘sopra’ gli altri, di prevalere e sentirci migliori. E questa presunzione è prima di tutto una risposta facile: siamo affamati di successo, ma a buon mercato. Ci affascinano personaggi mediocri che diventano supereroi o sconosciuti che si fanno strada in qualche reality show mettendo in mostra le più varie bassezze. Chiudiamo nei cassetti libri troppo difficili o mestieri troppo faticosi e sembra che il metro della nostra vita siano i ‘like’ che riceviamo su una foto, o quante comparsate facciamo in Tv. Apparire, sempre e comunque, è il nostro unico valore, anche a costo di giocare con la propria dignità. Abbiamo agghindato la cultura di idiozia rendendola innocua. Desideriamo cose semplici, banali, gongoliamo della nostra stupidità e amiamo essere guardati. Così il mondo è diventato un grottesco burlesque dove la gara è tra chi mostra le gambe più belle e chi fa una piroetta in più. In questo grande caos forse dovremmo abbandonarci alla ‘condizione del SILENZIO’. Dovremmo iniziare ad ascoltare noi stessi e gli altri. Capire che cosa davvero ci rende felici per quanto modeste siano le nostre aspirazioni, abbracciare il senso della responsabilità e del dovere, compiacerci del ruolo che hanno gli altri nella nostra vita e di quello che noi abbiamo nella loro. Dovremmo ritrovare la sana ambizione a migliorarci come uomini e per gli uomini mettendo da parte il bisogno di prevalere su qualcuno. Vivere nel silenzio significa anche ritagliarsi uno spazio adatto per pensare e riflettere, per abbandonare le luci della ribalta e tornare ad essere solo uomini. In questo modo potremo fare una piacevole SCOPERTA: quella di poter essere semplicemente felici.

Giovanni Mennillo

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